Il rialzo dello spread preoccupa le imprese che temono una nuova stretta creditizia dopo che da qualche anno si registra una inversione seppur lieve di tendenza. Uno spread oramai stabilmente oltre i 200 punti base, rende onerosa per gli istituti italiani la raccolta di nuovi capitali da impiegare per i prestiti a famiglie e imprese.
Sinora il costo del denaro è stato calmierato grazie a tassi Euribor negativi ma quanto più lo spread resta oltre i 200 punti, tanto più l’aumento del costo della raccolta ricadrà sui prestiti erogati. È sostanzialmente quello che accade quando il costo di una materia prima aumenta, e per le banche la materia prima è rappresentata dai capitali raccolti: tanto più il loro prezzo sale tanto più alto risulterà il costo dei prestiti erogati; è una legge di mercato.
Occorre però ricordare che non è solo il rialzo dello spread l’unico responsabile del fenomeno noto come credit crunch; ci sono almeno altre due concause che purtroppo si stanno sommando determinando quella che sembra a molti una “tempesta perfetta”.
Ma come possono reagire le imprese?
- Aumentando l’efficienza della gestione per recuperare preziosi margini di guadagno. Tale obiettivo prevede necessariamente che l’impresa si doti di un sistema moderno di governance nell’ambito del quale sia previsto il controllo di gestione.
- Utilizzare tecniche di cash management per controllare e rendere più efficiente la dinamica finanziaria ovvero il rapporto incassi/pagamenti.
- Assicurarsi di poter avere il supporto del Fondo Centrale di Garanzia.
Fornendo una garanzia fino al 80% il Fondo di Garanzia riduce il rischio per la banca di perdere i soldi prestati facendo sì che i finanziamenti erogati possano costare anche meno. In più per gli imprenditori del Sud la garanzia è in molti casi a costo zero.
“Attenzione – segnala Massimo Leone, CEO della Obiettivo Revisione...
...il fondo di Garanzia dal prossimo anno cambia i parametri di valutazione; gli indici passano da 4 ad oltre 30 ed aumenta la complessità del sistema di ammissibilità che prevedrà, a differenza del precedente, l’inserimento di informazioni desunte dalla CRIF e dalla centrale dei rischi gestita da Bankitalia. In buona sostanza si passa da un sistema di scoring ad uno di rating impostato secondo le regole di Basilea 2.”

Revisione dei processi aziendali (2)
